La domenica è il giorno del riposo, c’è poco da fare!
Si sogna sempre che sia domenica per dormire di più, per mangiare in famiglia, per uscire, per andare in giro con la famiglia oppure per fare le cose che non si possono fare durante la settimana.
Le domeniche hanno il loro fascino.
Quando lavoravo in banca, spesso, la dedicavo anche a programmare quello che avrei “voluto” fare durante la settimana: non c’era sempre il sole per uscire!
Oggi, col nuovo lavoro… uguale!
Il pc, almeno un po’, lo si accende e si controlla, si osserva, si pianifica, si aggiusta, si fanno quelle cose che durante la settimana non si ha tempo di fare.
All’inizio di questa nuova fase della vita, di tempo ne avevo di più, sono onesto e, le domeniche, erano davvero dedicate solo all’ozio: letto, scherzi nel letto con i miei figli, Enzo e Francy, gelato in giro, passeggiate… con il duro lavoro le cose sono cambiate e anche loro hanno capito che, spesso, anche di domenica un po’ (sottolineo <>) si deve lavorare perché, i liberi professionisti, non hanno giorni liberi del tutto!
Così, la mattina si lavora e il pomeriggio lo dedico SOLO A LORO +
Non che mi dispiaccia lavorare, anzi, è una cosa che mi gratifica molto perché lo leggo negli occhi dei miei clienti che sono contenti di me, di noi, di quello che riusciamo a fare per loro… e questa gratitudine anima il cuore, credetemi!
Ho, abbiamo, studiato parecchio in questi anni, perché ricordo sempre la storia dell’ascia, la conoscete?
“C’erano 4 boscaioli, 3 di loro erano molto forti e sprezzanti delle regole e delle buone maniere, credevano che bastasse la forza fisica per tirare giù gli alberi.
Il quarto, invece, era più oculato, si focalizzava sempre sul da farsi e, soprattutto, “come” fare le cose.
Ogni volta che dovevano tagliare un bosco, i primi 3 si avviavano di colpo, appena arrivati a destinazione e, in 4 ore, facevano il lavoro che l’ultimo di loro, invece, faceva in un’ora.
Si chiedevano sempre come facesse, lui “oziava” per 3 ore e poi, in solo un’ora, tagliava gli stessi loro alberi: ma loro erano in TRE, come faceva?
Un giorno Andrea, si chiamava così il quarto di loro, fu accerchiato dagli altri 3 che gli chiesero “Senti, noi ci spacchiamo la schiena tre volte più di te e tu, invece, te ne stai seduto e lavori solo un’ora, ma tagli i nostri stessi alberi… come è possibile?”
Allora Andrea li svelò un piccolo segreto: “Vedete amici, quando arrivo in un posto per fare il mio lavoro, prendo la mia ascia, la osservo bene, mi prendo curo di lei e l’affilo… l’affilo per tanto tempo fino a quando è tagliente per il tipo di albero che devo tagliare. Solo allora inizio il mio lavoro fisico, perché so che la mia ascia sarà infallibile ed ogni colpo che darà, sarà perfetto e preciso e, soprattutto, più incisivo. Voi, stamattina, avete affilato la vostra ascia?”
Ecco.
Questo è un insegnamento che voglio dare a tutti voi, prima di intraprendere qualsiasi lavoro, affila la tua ascia e sii impeccabile.
Questo ho fatto per anni, anni di duro lavoro in cui ho affilato la mia ascia e l’ho resa una lama tagliente e profittevole.